Intervista a Marco Zanatta di Zanatta Caffè
Zanatta Marco titolare della Caffetteria Centrale di Silea e fondatore del brand Zanatta Caffè e del marchio Zanatta SWEET & SAVOURY. Marco nasce a Treviso nel 1970 – frutto dell’amore tra Papà Plinio e Mamma Lidia. Una famiglia normale quella di Marco: Mamma casalinga e Papà operaio. Dopo aver terminato le scuole elementari Papà Plinio decide che anche a Marco, come per la sorella Antonella, deve essere data la possibilità di frequentare una scuola media privata e lo iscrive all’istituto Pio X di Treviso. L’impatto con la nuova realtà scuote Marco, che però dimostra una buona capacità di apprendimento e un ottimo rapporto con i professori. Tuttavia qualcosa lo turba. Sente che non appartiene ad un ambiente particolarmente selezionato – come quello che riserva un istituto così prestigioso – e la mancanza degli amici del quartiere si fa sentire. Questo nascosto disagio che Marco prova, non sfugge a Mamma Lidia e Papà Plinio. Improvvisamente ed inaspettatamente una mattina Marco sale in macchina con la Mamma per recarsi a scuola ma la strada non e’ la stessa e nemmeno lo stabile dove Lidia ferma la macchina. Marco ritorna tra i banchi di scuola del suo paese e ritrova gli amici d’infanzia. Una svolta che segnerà per sempre la sua vita personale e professionale. Tra i compagni di scuola Marco incontra una splendida ragazzina di nome Manuela: la donna che diventerà sua moglie dodici anni dopo. Nel 1984, ascoltando il consiglio dei professori, Marco, pur orientato verso uno studio artistico, sceglie di intraprendere un percorso professionale e si iscrive all’istituto Alberghiero Giuseppe Maffioli di Conegliano seguendo i corsi formativi nel settore cucina. Nel 1989 Marco consegue il diploma di cuoco ed è pronto per l’inserimento nel mondo del lavoro, avendo già in mano un contratto stagionale per un locale nella citta turistica di Jesolo.
Purtroppo il destino riserva un brutto colpo per lui e per la sua famiglia che subisce la prematura perdita di Papà Plinio. Marco quindi decide di restare al fianco di Mamma e di cercare una occupazione più territoriale. La perdita sconvolge Marco ma genera in lui una reazione inaspettata e la consapevolezza che il futuro poggia tutto sulle sue spalle. Arriva quindi improvvisamente la più importante chiamata della sua vita. Manuela la ragazza conosciuta in tenera età e con la quale Marco aveva allacciato un rapporto più che amichevole, lo contatta per proporgli un impiego come banconiere presso il famoso ed elegante locale “Ai Soffioni” sotto la Loggia di Piazza dei Signori di Treviso. Marco accetta e l’incontro con i gestori di allora si rileva decisivo per il futuro professionale di Zanatta. Nel 1995, il 27 Maggio, Marco e Manuela coronano il loro sogno d’amore e si uniscono in matrimonio. Una love story iniziata dodici anni prima, tra i banchi di scuola, e che trova il suo compimento per la felicità di entrambi. Nel Gennaio 1997 Marco e Manuela ricevono un’offerta molto interessante: rilevare la gestione della CaffetteriaCentrale di Silea. Un locale di proprietà di Renzo Taffarello, che ha visto alternarsi parecchie gestioni, senza però mai decollare. La giovane coppia accetta la sfida e l’otto Marzo del 1997 inaugurano la loro nuova attività. I primi anni non sono facili, ma Marco e Manuela, con l’aiuto dei famigliari riescono ad emergere e a far breccia tra i cuori dei Silesi. Nel 2001 Marco con lungimiranza acquista l’immobile che ospita la Caffetteria. Il lavoro prosegue con successi quasi inaspettati e Marco aumenta il suo staff con nuove assunzioni. Presto la Caffetteria Centrale diventa un punto di riferimento per tutta la cittadinanza. Nel 2013 gli strascichi della crisi economica del 2008 iniziano a farsi sentire anche nel settore di loro appartenenza. Ma il carattere di Marco, la fiducia e la positività, che da sempre lo contraddistinguono, lo spingono verso un’ulteriore sfida. Contro ogni pronostico negativo Marco decide di ampliare l’offerta e la platea di possibili clienti. Trasforma quindi Il suo Personal Branding, incentrato solo sulla sua figura personale, in un Brand imprenditoriale di più ampia concezione. Nel 2013 fonda il marchio Zanatta Caffè studiando e selezionando personalmente provenienza e miscelazione della materia prima. Si affida ad un collaboratore storico: la torrefazione Galliano Caffè di Quinto di Treviso. Il lancio sul mercato si rivela positivo e il coraggio di Marco viene presto premiato. Nel 2018, al Brand Zanatta Caffè, Marco associa il Marchio Zanatta SWEET & SAVOURY. Un’altra intelligente intuizione che completa l’offerta dell’azienda unendo due mondi complementari: caffetteria e biscotteria. Nel 2018 Marco viene contattato da Alessandro Angelon Amministratore delegato di una importante azienda produttrice e fornitrice di prodotti di croassanteria, per raccontare la sua esperienza professionale. Marco accetta e presenta ad una selezione di studenti degli istituti alberghieri italiani il suo Master formativo intitolato: Dal Sogno alla realtà di Impresa. Una parentesi che lo avvicina al mondo dei giovani e che fornisce a Marco la possibilità di trasmettere storia, esperienza e professionalità agli aspiranti manager aziendali. Nel 2019 Marco, molto attivo nel settore sociale e pubblico, fonda assieme ad altri commercianti e professionisti del territorio, l’associazione A.I.C.A.SA. APS (Associazione Imprenditori Commercianti Artigiani Silea) composta da commercianti ed imprenditori di Silea, prendendone le redini come Presidente. Il sodalizio si occupa della promozione territoriale, commerciale ed economica delle attività presenti nel Comune di Silea, attraverso iniziative di carattere aggregativo, culturale e comunicativo. Nel 2021 l’associazione A.I.C.A.SA, l’ASCOM e l’Amministrazione Comunale di Silea concentrano le loro forze e istituiscono Silea Terra d’Acqua: associazione pubblica-privata, affidando la Presidenza allo stesso Marco Zanatta. Inizia così un progetto a favore della comunità commerciale che raggiunge il suo apice ottenendo lo stato di DUC che permette agli associati di identificare Silea come Distretto Urbano del Commercio. L’impegno di Marco nel sociale si manifesta anche attraverso il supporto verso associazioni territoriali come: ADELANTE che segue i ragazzi con sindrome di down, e non solo, fornendo sostegno concreto alle famiglie. Inoltre destina parte del fatturato aziendale sostenendo diversi progetti sportivi locali. Oggi a venticinque anni dall’inizio della sua avventura, Marco Zanatta continua il suo lavoro in caffetteria e gestisce l’amministrazione aziendale sempre con la stessa passione del primo giorno di apertura, alternando la presenza in caffetteria con i suoi innumerevoli impegni pubblici e privati. L’azienda conta dodici dipendenti, più di venti referenze di prodotti, diversi punti vendita e un fatturato in continua crescita.
Chi è Marco Zanatta?
Sono un uomo di cinquantuno anni sposato con Manuela da ventisei, dopo un fidanzamento durato dieci anni. Una vita insieme iniziata da adolescenti e che ancora oggi mi regala le stesse emozioni e gli stessi sentimenti che hanno intrecciato le nostre vite. Sono nato dall’unione di Mamma Lidia e Papà Plinio, due genitori straordinari che non finirò mai di ringraziare per quello che sono riusciti a trasmettermi: principi che non ho mai smesso di seguire durante tutta la mia vita. Ho una sorella Antonella, due splendidi nipoti e due adorabili pronipoti. Mi ritengo una persona tranquilla che basa la sua esistenza su valori fondamentali come: umiltà, rispetto per il prossimo e altruismo. Se posso cerco di aiutare chi è meno fortunato di me o che non ha avuto le stesse opportunità nella vita professionalmente e privata. Mi sento una persona particolarmente fortunata, che ha saputo raccogliere gli insegnamenti della vita e farne tesoro. “Non avere paura di avere coraggio” sono le parole che mi hanno accompagnato, e continueranno ad accompagnarmi, durante tutto il mio cammino. Un pensiero che cerco di trasmettere alle tante persone che incontro nella vita privata e pubblica.
Quale è stato il percorso di studio intrapreso dal giovane Marco Zanatta?
Dopo le scuole elementari ho avuto la fortuna, grazie alla spinta dei mie genitori, di conoscere due realtà opposte delle scuole medie che mi hanno formato nel carattere, e in qualche maniera condizionato nella scelte future. Ho iniziato frequentando un noto istituto privato di Treviso: l’istituto Pio X. Papà aveva un lavoro semplice e dignitoso ma voleva il meglio per noi figli. Decise di darmi la possibilità di frequentare uno dei migliori istituti presenti in provincia. I miei risultati e il rapporto con i professori erano molto soddisfacenti, tuttavia sentivo di non appartenere a quel mondo particolarmente selezionato. L’intuizione di mia Madre e l’amore di mio Padre fecero si che io potessi tornare a frequentare le scuole medie Marco Polo di Silea, assieme ai miei vecchi amici. Avrei voluto dedicare i successivi anni di scuola allo studio artistico. Ma seguii i consigli dei professori e scelsi un istituto professionale. Optai quindi per l’Istituto alberghiero Giuseppe Maffioli di Castelfranco, seguendo il corso formativo per diventare cuoco. Durante questo periodo, oltre che per la cucina, sviluppai anche un forte interesse per il settore Sala-Bar, che suscitava in me un fascino inaspettato. Inoltre potei, unendo didattica e praticantato, accuisire consapevolezze ed essere pronto all’ inserimento nel mondo del lavoro. Terminati i tre anni di studio, e conseguito il diploma come cuoco, avrei voluto continuare i successivi due anni per completare la mia preparazione. Purtroppo nel Giugno del 1989 subimmo la perdita prematura di mio Padre. Avevo diciotto anni e mia Madre restava sola ad occuparsi della sua famiglia. Decisi allora di terminare gli studi e di cercare un impiego per fornire supporto concreto alla famiglia. La scomparsa di mio Padre fu un momento tragico e difficile. Ma mi fece crescere caratterialmente e come uomo. Trovai dentro di me quella consapevolezza e quel coraggio che Papà mi aveva trasmesso per tutta la vita. Attraverso i suoi esempi, i suoi sguardi e i suoi silenzi riusciva a trasmettere più di mille parole. Mi piace pensare che questa forza che cresceva dentro di me e che tutt’ora conservo nel mio spirito, non sia stato altro che l’ultimo regalo di Papà.
Ricorda Suoi primi passi nel mondo del lavoro?
Dopo la perdita di Papà nel 1989 avevo trovato un impiego come cuoco stagionale nella città turistica di Jesolo. Tutto era pronto per la mia partenza, quando, incontrai Manuela durante una passeggiata in centro Treviso. In quel periodo io e Manuela avevamo concordato una pausa nella nostra relazione. Tuttavia il nostro affetto era restato immutato. Manuela preoccupata che dovessi lasciare mia Madre da sola mi riferì che nel locale dove lei prestava servizio erano alla ricerca di una figura addetta al bar da inserire in organico. Accettai immediatamente felice del fatto che avrei potuto restare accanto a mia Madre. Venni assunto dopo il colloquio con il Signor Motirosso Renato, titolare assieme alla Signora Lorena del locale “Ai Soffioni” di Piazza dei Signori in centro Treviso. Una Caffetteria elegante e raffinata con una clientela particolarmente selezionata. Inizialmente la mia inesperienza, la giovane età e la storicità del luogo mi misero in leggera difficoltà. Ma grazie alla grande professionalità del Signor Montirosso e ai suoi insegnamenti riuscii a superare i momenti più critici e difficili. Ringrazierò sempre Renato per essermi stato mentore e per aver creduto, fin da subito, nelle mie capacità. Pochi mesi dopo mi vennero affidate mansioni di responsabilità, che mai avrei pensato potessero essere delegate ad un ragazzo cosi giovane ed inesperto. Il nostro rapporto di lavoro durò nove anni, durante i quali ebbi la possibilità di apprendere, e crescere sia professionalmente che personalmente.
Quando nasce la passione per il caffè?
Diciamo che nel cuore custodisco due grandi passioni. Una maturata in giovane età e l’altra cresciuta in ambito lavorativo. La prima a cui mi riferisco e’ certamente la cucina. Ho sempre avuto una particolare attenzione per le opere artistiche e per tutte le espressioni d’arte. Considero la cucina un meraviglioso percorso di trasformazione e di creazione. Immaginiamo un semplice alimento che magicamente diventa una opera d’arte e viene presentata come tale. Sono sempre stato affascinato dalla fantasia e dalla creatività che ogni grande chef, o piccolo cuoco, riesce a trasmettere presentando i propri piatti. Una tela di colori e sensazioni che solo passione, dedizione e studio riescono a dipingere. La seconda, ovviamente, è diventata il caffè: mia ragione di vita. Questa passione si è sviluppata durante l’esperienza lavorativa presso la caffetteria “Ai Soffioni”. Mi sono reso conto che la preparazione e il servizio di un buon caffè non si limitava al semplice utilizzo di una macchina. Dietro ogni tazzina si nasconde una storia e una preparazione affascinante e degna di essere raccontata al cliente. Provenienza del singolo chicco(importante per dedurne qualità e gusto); composizione della miscela,(se mono origine o composta da più selezioni); tempi di tostatura e raffreddamento; macinatura (grossa o fina), grammatura (importante per una dose adeguata di prodotto); manutenzione e pulizia della macchina (essenziale per un ottimo risultato finale) e l’arte del preparare un caffè che solo abilità, esperienza e mano del Barista possono garantire. Tutto questo fascino cresceva dentro di me e mi incuriosiva sempre di più, fino a spingermi ad intraprendere diversi corsi formativi ed aumentare le mie conoscenze di questa antica e affascinante bevanda.
Quando decide che è venuto il momento di rischiare?
Non parlerei di rischio, ma piuttosto di coraggio. La parola e il sentimento che mi ha sempre accompagnato durante le sfide della vita. Lavoravo con Manuela alla caffetteria “Ai Soffioni” ormai da nove anni ed eravamo sposati da due. Un giorno ricevetti una visita inaspettata da parte di un caro amico, Riccardo Schiavinato. Riccardo mi propose di considerare la possibilità di subentrare nella gestione della Caffetteria Centrale di Silea di proprietà del Signor Renzo Taffarello. Il locale aveva cambiato alcune gestioni negl’anni ma non era mai riuscito a decollare in maniera soddisfacente. Eravamo conosciuti dalla proprietà, nostri clienti ai Soffioni, che spingeva molto perché entrassimo e prendessimo le redini della caffetteria. Dopo essermi confrontato con Manuela insieme decidemmo di accettare questa sfida e mano nella mano creare il nostro futuro. Il distacco dal Signor Montirosso e dai “Soffioni” fu decisamente difficile. Ma Renato non ci fece mai mancare il suo appoggio anche e soprattutto nei primi mesi di apertura.
Ricorda le Sue paure?
Si certo. Quando si affrontano cambiamenti significativi e si decide di intraprendere un percorso imprenditoriale come il nostro, ovviamente le preoccupazioni non mancano. Non mi piace parlare di paure, perché sono convinto che la paura non aiuta ad affrontare le sfide che la vita ci riserva. Preferisco parlare di coraggio: il coraggio di non aver paura. La più grande inquietudine era quella di non essere accettati dai Silesi. Venivamo da un’esperienza in un locale del centro di Treviso e avevamo imparato un metodo di lavoro rigoroso e basato su di uno stile particolarmente elegante e raffinato. Avevamo la preoccupazione di intimorire i nuovi clienti. Le nostre angosce si dimostrarono fondate durante i primi anni di attività. Tuttavia con il passare del tempo le cose migliorarono e i nostri nuovi compagni di viaggio iniziarono ad apprezzarci per quello che eravamo e per quello che potevamo offrire: con o senza cravatta.
Come si superano le paure?
Ogni paura per essere superata va trasformata in opportunità di crescita e, se necessario, di cambiamento. Nel nostro caso abbiamo fatto una scelta molto precisa. Ci siamo messi a disposizione del territorio e delle sue esigenze adeguandoci alle sue richieste. Molte volte lo sbaglio che commettiamo è quello di focalizzarci su ciò che ci sembra giusto e corretto, senza una visione più ampia della situazione. Non dobbiamo seguire necessariamente una precisa ortodossia da manuale. Ma essere pronti a qualsiasi innovazione che il mercato richiede: diversificare le nostre strategie di approccio, accoglienza e servizio. Le paure e le difficoltà vanno affrontate, studiate, capite e superate. Non dobbiamo e non possiamo lasciarci intimidire dai primi ostacoli. Preparazione, pianificazione e diversificazione sono le armi a nostra disposizione. Il tempo, la passione, la dedizione e la professionalità verranno ripagati ed accettati. Come nel nostro caso: quando, dopo anni di conoscenza reciproca, abbiamo potuto tornare a presentarci con lo stile e l’eleganza che oggi contraddistingue la Caffetteria Centrale di Silea.
Quanto è stato importante, nel momento delle scelte difficili, l’appoggio della famiglia?
Mi ritengo un uomo molto fortunato. Da parte della mia famiglia ho sempre avuto un supporto morale, etico ed educativo che mi ha aiutato in tutte le mie decisioni. Papà Plinio e Mamma Lidia non mi hanno mai fatto mancare il loro appoggio e la libertà di scelta. Mi hanno sempre incoraggiato e spronato nel seguire le mie idee e le mie convinzioni, trasmettendomi coraggio e intraprendenza senza opporre ostacoli alla mia voglia di emergere. Anche nei momenti più tristi che la nostra famiglia ha vissuto non ho mai percepito diffidenza o paura per il futuro che mi stavo costruendo. Poi nel sentiero della mia vita e’ apparsa Manuela: la mia vera forza, la spalla su cui mi sono appoggiato e continuo ad appoggiarmi.Molte persone non credono sia possibile lavorare e condividere la stessa vita. Ma nella realtà ci sono esempi tangibili che questo binomio sia possibile. La cosa importante è saper scindere i due mondi e non far mai mancare la propria presenza l’uno per l’altra. Posso affermare con forza che oggi probabilmente non potrei vivere e raccontare questa meravigliosa avventura se al mio fianco non avessi avuto una donna straordinaria come Manuela. Non posso infine dimenticare due persone che allo stesso modo hanno dedicato tempo e cuore al nostro progetto: i genitori di Manuela. I primi anni di attività sono stati veramente duri da affrontare. Le ore in caffetteria erano interminabili, e i compiti da svolgere innumerevoli. Prima Piera e poi Eliano si sono messi a disposizione supportandoci con il loro lavoro in tutte le mansioni necessarie. Ricordo molto bene quel periodo, quando le nostre famiglie si riunivano dalle prime ore dell’alba fino a notte inoltrata. Oggi i miei suoceri non ci sono più, ma resta indelebile nel mio cuore il loro ricordo. Ogni giorno dedico a Loro, e a mio Padre un pensiero di affetto e di ringraziamento per tutto quello che hanno fatto per me e per Manuela.
Ci sono stati momenti di particolare difficoltà durante la Sua carriera?
Le difficoltà maggiori nel nostro settore, come in molti altri mestieri, provengono soprattutto dal rapporto con le persone. Personalmente in alcuni momenti ho trovato difficile rapportarmi con persone con le quali non riuscivo ad entrare in sintonia. Ma l’esperienza, il dialogo ed uno spirito positivo mi hanno sempre aiutato a superare queste avversità caratteriali. Sotto il profilo professionale ricordo il periodo post crisi 2008, quando gli strascichi della crisi economica, accompagnati dalla perdita di molti posti di lavoro, iniziavano ad intaccare anche il settore bar-caffetteria. Ma come spesso mi piace ricordare, dobbiamo saper cogliere, anche nelle difficoltà, la possibilità che esse stesse rappresentino una opportunità di crescita e di sviluppo. In quel periodo, contrariamente a quanto veniva consigliato, decisi di non restare immobile e di reagire. Trasformai, quello che prima era un “Personal Branding” basato ed incentrato solo sulle nostre figure, in un Brand che andasse oltre Marco e Manuela. Decisi quindi di fondare il marchio Zanatta Caffè e di investire risorse ed energie in questo progetto. Oggi a distanza di venticinque anni posso ritenermi soddisfatto e orgoglioso di non aver ceduto agli ostacoli che inevitabilmente si presentano durante il nostro cammino.
Sappiamo che oltre alla sua professione Lei è molto impegnato in altri settori altrettanto importanti come: solidarietà, sport e associazionismo tra attività commerciali del suo Comune. Ci racconta qualcosa?
Vivere un territorio significa partecipare e condividere le tante iniziative che lo stesso luogo, e le persone che lo abitano, propongono e creano. Io ho avuto la fortuna, grazie alla nostra attività, di conoscere ed incontrare molte delle persone protagoniste di queste realtà. Ho scelto di dedicarmi a loro, nella convinzione di poter restituire una parte di tutto quello che questa meravigliosa città ha regalato a me. Esistono associazioni sportive, solidali e di cooperazione che vanno sostenute e fatte conoscere per far si che possano continuare la loro azione a beneficio di molti. Ho conosciuto grazie ad un carissimo amico di infanzia, Piero Pool, affetto dalla sindrome di down, l’associazione “Adelante”: guidata con grande dedizione dal Presidente MatteoNadali. Adelante si occupa principalmente del sostegno ai ragazzi e alle loro famiglie. Insieme organizziamo eventi ed incontri per promuovere delle raccolte fondi e per far conoscere l’associazione ai residenti di Silea e non solo. Un’ esperienza che ogni giorno mi regala emozioni sempre nuove. Per quanto possa sembrare paradossale è forse più quello che riceviamo che quello che cerchiamo di donare a questi ragazzi. Le loro manifestazioni d’affetto e il sincero amore che trasmettono riempiono il cuore e ci ripagano per ogni sforzo. Parlando con molti genitori emerge una preoccupazione comune: che parla di futuro dei loro figli nel momento inevitabile del distacco. Con Adelante cerchiamo di dare una risposta a questo quesito, garantendo, per quanto possibile, una sicurezza e una relativa serenità per queste famiglie. Per quanto riguarda lo sport invece sosteniamo le squadre del territorio. Sono realtà molto importanti per noi Silesi, per i nostri ragazzi e per tutti coloro che vi partecipano. Nella sfera economica e commerciale le iniziative non mancano e il nostro impegno si incontra con quello di molti altri imprenditori e commercianti della zona. Abbiamo fondato l’associazione “AICASA” acronimo di “Associazione Imprenditori Commercianti Artigiani Silea” con l’intento di conoscerci e farci conoscere all’interno dei nostri confini Comunali. Promuoviamo iniziative comuni di carattere pubblicitario, comunicativo e di promozione territoriale. Siamo attivi in diversi settori e contiamo su circa ottanta adesioni. Come Presidente di AICASA sento la responsabilità per questo incarico e per la fiducia che i nostri soci hanno voluto riporre in me. Oggi AICASA, ASCOM e Amministrazione comunale di Silea si sono unite in un progetto comune dando vita all’associazione pubblica-privata denominata “SILEA TERRE D’ACQUA” ottenendo il riconoscimento ufficiale da parte della regione Veneto come DUC: Distretto Urbano del Commercio. Anche in questo sodalizio mi e stato affidato l’incarico di Presidente e mi auguro di essere all’altezza delle aspettative e della fiducia che amministrazione e soci mi hanno concesso.
Come sceglie collaboratori e fornitori, e come si rapporta con loro?
Il rapporto con i miei collaboratori è fondamentale. Ho avuto la fortuna di incontrare persone straordinarie durante la mia carriera. Collaboratori storici presenti e passati hanno rappresentato e rappresentano le colonne portanti della nostra attività. Sono con noi da moltissimi anni e trasmettono la loro professionalità e passione ai nuovi arrivi. Ritengo indispensabile instaurare fin da subito un dialogo costruttivo per capire quali sono le aspettative e lo spirito che muove un candidato ad entrare nel nostro team. Il collaboratore deve rappresentare una risorsa per l’azienda e non un mero costo aziendale. Se nel mio collaboratore prevale la volontà ad intraprendere un cammino comune e a raggiungere obbiettivi condivisi, troverà tutta la mia collaborazione e l’appoggio che un buon datore di lavoro deve ai suoi partner. Questo e quello che cerco in ognuno di loro: la voglia di crescere insieme, raggiungere traguardi comuni che vanno oltre un semplice servizio retribuito. Lascio sempre grande spazio di manovra ai miei ragazzi perché possano anche sbagliare ed imparare dai loro stessi errori. Non mi ritengo, come spesso accade in altre realtà, un “impositore” di regole o metodi. Tutt’altro! Mi confronto periodicamente con tutto il mio staff attraverso incontri programmati dove discutere e ragionare insieme rispettando visioni, perplessità e nuove idee che posso emergere. Questo mio modo di operare sono convinto sia l’approccio ideale per instaurare quella consapevolezza interiore di cui ogni persona necessita per migliorare e migliorarsi nel proprio campo di lavoro. Con i nostri fornitori mi comporto alla stessa maniera. Ovviamente la qualità dei prodotti è importantissima in questo settore. Dobbiamo sempre fornire un servizio e un prodotto che soddisfi i nostri clienti. Mi piace costruire un rapporto di rispetto reciproco e, anche con i fornitori, un progetto di crescita comune. La ricerca e lo sviluppo sono alla base per costruire una collaborazione efficace e a lungo termine.
Pregi e difetti di Marco Zanatta.
Bella domanda! Non mi piace descrivermi e giudicarmi, preferisco siano le altre persone a farlo. Ma dovendo rispondere direi che il mio più gran pregio a volte si rivela anche il mio peggior difetto: almeno credo! Sono una persona molto altruista e mi sono sempre messo a disposizione degl’altri. Spesso questa mia attitudine non viene percepita e capita nella maniera corretta. Credo nella parola amore e in ciò che essa rappresenta. Amare vuol dire donare: non solo necessariamente nel momento in cui si riceve un qualcosa. Mi ritengo una persona fortunata, assieme a mia moglie abbiamo costruito qualcosa di importante ed ora mi sento pronto a dare, quel che posso, al mio prossimo. Spesso questa mia attitudine mi ha causato qualche difficoltà. Non è stata capita e percepita nella maniera corretta. Ma questa è una parte di Marco che mi piace e che non intendo cambiare. Uno dei miei difetti sicuramente è il fatto che non amo le critiche poco costruttive o banali. Mi piace discutere e analizzare ogni dubbio o perplessità, purché fondato su motivazioni valide. Nel corso degli anni questo mio aspetto caratteriale si è leggermente affievolito, grazie alle esperienze accumulate sia in ambito lavorativo che in quello sociale. Oggi preferisco una pacata riflessione piuttosto che un’impulsiva reazione.
Il Suo percorso professionale ha visto una crescita continua in questi lunghi anni di attività. Da caffetteria ad imprenditore nel settore della fornitura di caffè, biscotteria e prodotti affiliati. Cosa offre Zanatta Caffe?
L’Impresa Zanatta Caffè s.r.l. offre al suo cliente una presenza a trecentosessanta gradi. Come caffetteria abbiamo sviluppato una strategia di lavoro che copre l’intera giornata, pianificando il servizio su cinque fasce orarie: colazione, launch leggero, merenda pomeridiana, aperitivo e after dinner. Cercando, così, di adeguare le nostre proposte alle esigenze dell’avventore. Diciamo che fermarsi solo al titolo di caffetteria risulta un po’ riduttivo. Oggi un locale deve operare su tutto l’arco giornaliero, ottimizzando spazi e risorse. Anche la semplice esposizione dei prodotti richiede uno studio e una precisa pianificazione, modificandosi con il passare delle ore. Le referenze legate ad una determinata fascia operativa non possono e non devono essere presenti in altri contesti orari. Le vetrine espositive parlano al cliente e lo invitano al consumo. Gli abbinamenti risultano quindi fondamentali per stuzzicare il palato dell’ospite e per realizzare ogni suo desiderio ed accrescere le vendite. Zanatta Caffè Home attraverso la brandizzazione dei propri prodotti offre la possibilità di consumare anche in casa tutto ciò che si consuma in caffetteria: partendo dal caffè fino ad arrivare alla biscotteria. Nel settore vendite esterne l’azienda propone una fidelizzazione con quanti vogliono servirsi dei nostri prodotti proponendoli ai propri clienti. Cerchiamo di esportare il modello Caffetteria Centrale in altri locali, fornendo brand, prodotti e formazione. Abbiamo studiato e selezionato quattro miscele adatte ad ogni tipologia di locale: Zanatta Gourmet 100% Arabica (adatto per caffetterie e pasticcerie gourmet); Zanatta Velvet 90% Arabica-10% Robusta (indicato per caffetteria); Zanatta Intense 70% Arabica 30% Robusta (ideale per bar-caffetteria); Zanatta Strong 40% Arabica 60% Robusta (consigliato per ristoranti-pizzerie e hotel). La nostra materia prima proviene in prevalenza, per quanto riguarda il chicco Arabica dal Sud America e dal Centro Africa. Per la Robusta optiamo per zone geografiche come Sud Est Asiatico. Inoltre offriamo una gamma selezionata di prodotti dolciari e affini attraverso il nostro Brand Zanatta SWEET & SAVOURY, frutto di collaborazioni ricercate ed esclusivamente di natura territoriale.
L’importanza della comunicazione nel Vostro settore secondo Marco Zanatta.
La comunicazione è fondamentale nel nostro settore. Saper comunicare significa promuovere i propri prodotti e servizi. Esistono svariati modi per fare comunicazione: partendo dai classici e più datati, fino ad arrivare alle moderne tecniche di cross media. Anche se può sembrare anacronistico il “Passaparola” funziona ancora, ed è alla base di ogni scambio di informazioni. Per questo motivo non dobbiamo mai tralasciare il messaggio che deriva da noi stessi e dal nostro comportamento nei confronti del cliente. Non possiamo esimerci dal misurarci con le nuove frontiere della diffusione e quindi affidarci ad esperti in questo settore. La velocità e la multimedialità di oggi non possono essere affrontate da inesperti. Se vogliamo raggiungere traguardi interessanti dobbiamo affidarci a professionisti dell’informazione, affrontando costi ed investimenti necessari alla crescita della nostra azienda.
Progetti per il futuro?
Nel 2017 abbiamo investito molto sul nuovo abito della Caffetteria Centrale, ridisegnando l’intero arredamento interno ed esterno. Una decisione maturata negl’anni e che ci ha regalato parecchie soddisfazioni ed apprezzamento da parte dei nostri clienti. Per quanto riguarda il futuro vorrei riuscire a delegare la gestione della Caffetteria e dedicare le mie energie allo sviluppo del marchio Zanatta Caffè. In questi anni siamo stati incubatore di idee e progetti, penso sia venuto il momento di svilupparli. Oggi stiamo avviando un’importante collaborazione con una giovane start-up dolciaria “Il Pasticcere del Cuore” guidata da Stefano Codognotto di venticinque anni. Assieme al padre Maurizio Codognotto, storico rappresentante di una nota azienda distributrice di prodotti alimentari, Stefano ha da poco allestito il suo nuovo spazio aziendale dotandolo di celle frigorifere e di tutto il necessario per avviare questa impresa. Vogliamo rivolgerci all’intero settore HORECA fornendo prodotti di caffetteria e dolciari, fino ad arrivare a servizi catering.
Che consigli Si sente di poter dare ai giovani che si affacciano a questo mestiere?
Alcuni anni fa ho partecipato a dei Master formativi come docente e ho avuto la possibilità di confrontarmi con molti giovani studenti. Le decisioni importanti arrivano molto presto e già dopo i primi anni di studio è importante indirizzare la nostra mente in ciò che realmente vogliamo fare. I genitori-il lavoro più difficile del mondo-rivestono un ruolo importantissimo in queste scelte ma spesso si fanno condizionare dalle proprie aspettative o dai propri sogni. Io consiglio di guardare oltre e di capire cosa realmente può interessare ai nostri figli e concentrarsi sul loro benessere fisico e mentale. Anche scegliere un percorso professionale ed affrontarlo seriamente può portare a dei risultati di successo nella vita. Aprire un dialogo con i professori è fondamentale come anche ascoltare il loro consiglio. Ma dipende sempre dai nostri ragazzi dai loro sogni e da ciò che più li appassiona. Non spingiamoli in direzioni verso le quali non vogliono andare. Ai nostri giovani posso solo dire di seguire i loro sogni con impegno e passione. Porsi degli obbietti ed inseguirli. Passione, studio, didattica e dedizione faranno la differenza. Concentrate le vostre energie in ciò che credete e sicuramente si apriranno le porte del successo.